Mini itinerario in Alentejo – 4 luoghi da visitare

Mini itinerario in Alentejo – 4 luoghi da visitare

L’Alentejo grida all’on the road. Tra tutte le tratte percorse in macchina in Portogallo, queste sono state senza dubbio le migliori. Il nostro itinerario in Portogallo ci ha portati da Lisbona fino all’Algarve, e dal sud siamo risalti per visitare questa bellissima regione portoghese: l’Alentejo è un luogo da visitare.

Dopo aver percorso lunghi rettilinei e attraversato minuscoli paeselli, non mi sorprende scoprire che l’Alentejo è la regione meno popolato del paese. Ci vive circa 7% della popolazione totale, ma ha un’estensione di circa 31.500 chilometri quadrati, pari a circa un terzo del Portogallo.

Fuori dalle noiose autostrade, immersi tra infiniti campi, con olivi e sugheri ovunque. Tra i più classici souvenir dal Portogallo si trovano articoli regalo fatti proprio di sughero e qui ho scoperto anche che l’Alentejo provvede al 50% della produzione dell’intero paese.

Quattro luoghi da visitare in Alentejo

Le nostre tappe

Évora

Évora è il capoluogo della regione portoghese dell’Alentejo. La città è una delle più storiche in Portogallo: vi si trovano numerosi monumenti risalenti a diversi periodi storici, come le mura medievali, vicoli moreschi e rovine romane. Il centro storico è considerato un museo all’aria aperta ed è per questo che è patrimonio dell’UNESCO dal 1986.

Nel cuore della città si trovano le rovine del Tempio di Diana, un tempio romano risalente al I secolo d.C. con delle ben conservate colonne corinzie. Vicino alle rovine si trova un giardinetto, il Jardim Diana, e l’omonimo miradouro con una bellissima vista sulla città.

Foto delle rovine romane di Évora, Portogallo.
Le rovine romane di Évora

Évora non è molto grande, quindi una o mezza giornata è sufficiente per visitarla e girarla a piedi, in base anche a quanto siete interessati alle sue attrazioni. La cosa che più mi è piaciuta di Évora è stato proprio gironzolare tra le sue strade. Ogni viuzza sarebbe da fotografare, con le sue mura bianche decorate da semplici aggiunte colorate giallo ocra o grigio chiaro.

Particolarmente interessante è l’acquedotto romano — Aqueduto da Água de Prata — considerato uno dei monumenti più imponenti della città e dal 1910 monumento nazionale. L’acquedotto è lungo 18 km e raggiunge il centro della città. Proprio qui ci siamo divertiti a osservare le case dalla stretta facciata costruite tra una colonna e l’altra.

Una famosa attrazione a Évora è la sua cattedrale, la . Anche questo è uno dei monumenti più importanti della città. La sua costruzione iniziò nel 1186 ma fu completata nel 1746 e vi si trovano elementi sia in stile romanico che gotico.

Qui si hanno diverse opzioni per quanto riguarda il biglietto: uno semplice per la cattedrale e il chiostro, e altri combinati, ai quali si può aggiungere la salita al tetto dell’edificio e la visita al tesoro, un piccolo museo di arte sacra. La cosa più bella è stata salire sul tetto della cattedrale, dove si ha una bella vista della cittadina e i suoi dintorni. Il museo invece non ci ha entusiasmato particolarmente.

Foto del tetto della cattedrale di Évora, Portogallo.
Sul tetto della cattedrale di Évora

Abbiamo anche fatto una passeggiata nel Jardim Público, Nel parco siamo stati sorpresi da alcuni pavoni, che, abituati alle persone, si lasciano facilmente fotografare.

Per concludere, ecco un paio di attrazioni che noi non abbiamo visitato ma che sicuramente interessano alcuni di voi:

  • Igreja de São Francisco e Capela dos Ossos. Durante il XV e XVI secolo i cimiteri monastici occupavano troppo posto in città, ce n’erano ben 42! I francescani decisero di creare un luogo più compatto dove trasferire i resti dei monaci. La cappella delle ossa è costruita con l’ausilio di ossa e teschi di circa 5000 monaci. Un po’ macabro, non trovate? Il biglietto è combinato.
  • Antiga universidade. Pagando il biglietto potete visitarne i cortili, i chiostri e gli interni. L’università fu fondata nel 1559 ed è la seconda più grande mai esistita in Portogallo.

Monsaraz

Per raggiungere la nostra seconda tappa in Alentejo dobbiamo percorrere circa 55 km, senza autostrada. La strada è immersa nella natura. Attraversiamo campi e piccoli paesini, ammirandone la semplicità ma profonda bellezza tra un lungo rettilineo e un altro. Come al solito il GPS a volte ci fa deviare e finiamo in stretti vicoli lastricati. Da Évora ci vuole circa un’ora per raggiungere Monsaraz, il borgo bianco.

Foto panoramica dal castello di Monsaraz, Portogallo.
Panorama dal castello di Monsaraz

Molto vicino al confine spagnolo, Monsaraz è uno degli insediamenti più antichi del sud del Portogallo, occupato fin dalla preistoria. Grazie alla sua posizione sopraelevata, ha sempre ricoperto un ruolo strategico: già nel 1200 era un’importante fortezza. Il borgo è infatti completamente racchiuso tra le cinte murarie.

Percorrete senza fretta le stradine lastricate, tra negozietti di artigianato locale, piccole gallerie d’arte e ristorantini e godetevi l’atmosfera pittoresca del luogo. L’Igreja Matriz si trova al centro del villaggio, vicino alla piazza principale, dove si trova una gogna risalente al XVIII secolo. A Monsaraz si respira un’aria di semplicità. Quanto possono essere belle delle case bianche e pulite sotto i raggi del sole?

Il punto più panoramico è il castello, che fa parte di una catena di forti posti al confine. La Torre das Feiticeiras (Torre delle streghe) si staglia sul villaggio. Lì potrete percorrere il muro di cinta, osservare una piccola arena per i tori ma soprattutto ammirare Monsaraz dall’alto e fotografare il panorama.

A pochi chilometri da Monsaraz, prima di proseguire verso la prossima tappa, ci fermiamo brevemente per vedere i Cromeleque do Xarez: 49 rocce granitiche posizionate intorno a un menhir centrale alto quattro metri. Secondo la nostra guida questi sono i megaliti “più impressionanti” della zona.

Sapevate che l’Alentejo è la regione con la maggior concentrazione di menhir della penisola iberica? Solo nell’Alentejo Central si trovano 87 siti con un totale di 374 menhir. Non è raro, infatti, vedere cartelli che indicano ad altri siti di menhir lungo la strada. Una caratteristica regionale sono delle incisioni in bassorilievo, rappresentanti croci, lune, rettangoli, cerchi e linee ondulate, anche se la maggior parte ne è priva.

Foto dei Cromeleque do Xarez nei pressi di Monsaraz, Portogallo.
Cromeleque do Xarez

Elvas

Circa 70 chilometri separano Monsaraz da Elvas, una città a soli 15 km dal confine spagnolo e quindi molto potente in passato per la sua posizione strategica e che sicuramente vale la pena visitare.

Elvas è infatti circondata da delle mura a forma di stella costruite durante la Guerra di restaurazione portoghese (1641-1668). Queste mura sono considerate il miglior esempio di fortificazione della scuola olandese al mondo. Anche qui si trova un incredibile acquedotto: l’Aqueduto da Amoreira è lungo 7540 metri e con quattro piani.

Foto dell'Aqueduto da Amoreira di Elvas, Portogallo.
Aqueduto da Amoreira

Anche qui passeggiare in città è incantevole. Stradine strette e lastricate e case bianche e ocra tornano alla ribalta. In centro si trova una bellissima piazza, la Praça da República, circondata da bar, ristoranti e la Igreja de Nossa Senhora da Assunção.

Superata la chiesa continuate a camminare fino a raggiungere il Largo di Santa Clara. Da vedere qui ci sono un arco e un Pelourinho, una colonna del XVI secolo dove i criminali venivano incatenati.

Nei pressi di Elvas si trovano altre due fortezze a forma di stella, Graça e Santa Luzia. Entrambe sono tra le fortificazioni militari meglio preservate d’Europa ed è proprio grazie a questi forti che Elvas è stata inserita tra i patrimoni dell’UNESCO nel 2012.

Dopo un giro in centro scegliamo di andare a visitare il Forte de Nossa Senhora da Graça, a pochi minuti di macchina dal centro.

Foto del Forte de Nossa Senhora da Graça a Elvas, Portogallo.
Forte de Nossa Senhora da Graça

Costruito tra il 1763 e il 1792, questo è uno dei forti fortificati più potenti al mondo, protetto da possenti mura e 144 cannoni. Al centro vi si trova una torretta con la dimora del governatore e una cappella decorata. In ogni bastione di forma pentagonale si trovano le case per i soldati.

Camminando in un labirinto di corridoi e stanze, ci siamo resi conto di quanto ben congegnato sia questo posto, ideato per essere inespugnabile. Dotato di diversi livelli di sicurezza, più volte ho pensato al Fosso di Helm de Il Signore degli Anelli mentre lo esploravamo.

Visitarlo è veramente interessante e vi consigliamo di dedicargli qualche ora. Preparatevi anche a camminare parecchio, perché è facile perdersi e dover tornare sui propri passi più di una volta!

Foto del Forte de Nossa Senhora da Graça a Elvas, Portogallo.

Marvão

Marvão ci aspetta, anche lui vicinissimo al confine con la Spagna e ormai anche alla regione portoghese Centro. Dopo quasi 80 chilometri da Elvas lo raggiungiamo, un altro borgo arroccato in cima un colle.

Purtroppo non abbiamo avuto molta fortuna con il tempo e abbiamo dovuto accontentarci di visitare Marvão in una giornata nebbiosa. La nebbia però ha creato un’atmosfera da film e ci siamo immaginati di vivere in un’altra epoca. Anche qui le case sono semplici e pitturate di bianco. Sicuramente in una giornata di sole il posto è ancora più pittoresco e circondato da un meraviglioso paesaggio.

Come tutti i borghi portoghesi che si rispettino, anche a Marvão si trova un castello medievale, che è l’attrazione più interessante ed è ciò che rende questo posto così particolare. Per completare la visita potete dedicare del tempo a un paio di musei e una mostra di artigianato locale esposta nella Casa da Cultura.

La prima fortificazione fu costruita dagli arabi nell’VIII secolo. La cinta muraria del XVII secolo fa il giro completo di tutto il paesello, non si può non farci il giro a piedi. Di fronte all’entrata del castello si trova un giardino bellissimo e ben curato. Subito dopo l’ingresso si trova una cisterna ancora contenente dell’acqua. Questa serviva come rifornimento per tutto il villaggio.

All’interno del castello si trovano due cortili e un bel giardino e si può salire su torri e torrette, dalle quali si ha la vista migliore (mi hanno detto, io ho visto solo nebbia). Si possono osservare i cannoni, le feritoie e gli stretti passaggi difensivi, usati per rallentare gli invasori.

La cosa bella del castello è che lo si può visitare anche di notte, questa volta senza pagare il biglietto. Entrare al buio è un’esperienza unica, alcune mura sono illuminate da delle luci colorate. Ci siamo sentiti trasportati nel passato.

Foto del castello di Marvão, Portogallo.
Il castello al crepuscolo

L’Alentejo ha davvero molto da offrire e ci ha regalato alcuni degli scorci più belli del nostro road trip. Sicuramente merita di essere visitato con calma e qualche giorno a disposizione.

Spero di avervi entusiasmato e fatto conoscere alcuni luoghi da visitare durante un itinerario in Alentejo.


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