Il monumento ai ragazzi della via Pál (+ breve recensione del libro)

Il monumento ai ragazzi della via Pál (+ breve recensione del libro)

I ragazzi della via Pál è un bellissimo romanzo ungherese di Ferenc Molnár, che racconta le vicende di alcuni ragazzi della Budapest del tardo 1800. Questo è un libro che mi ha affascinata da bambina e sono molto contenta di proporvi una breve recensione ora, nel mio blog.

Buona lettura!

Dettagli

  • Titolo: I ragazzi della via Pál
  • Titolo originale: A Pál utcai fiúk
  • Autore: Ferenc Molnár
  • Prima edizione: 1906
  • Pagine: 320

La trama de I ragazzi della via Pál

Budapest, 1889. Due bande di ragazzini della scuola media giocano alla “guerra”, fronteggiandosi in combattimenti a lotta libera e bombe di sabbia. Da una parte vediamo i ragazzi della via Pál, stanziati in un deposito di legname, custodito dal guardiano Janò e il suo cane. I loro avversari sono le camice rosse, con base al giardino botanico.

Il piccolo protagonista del racconto è Nemecsek, che con difficoltà riesce a farsi accettare dai ragazzi più grandi e che proverà in tutti i modi a farsi rispettare e accettare da loro. Altri personaggi chiave sono, Boka, il capitano dei ragazzi della via Pál, Gereb, uno dei ragazzi della via Pál che tradirà i suoi amici e Áts, il capitano delle camice rosse.

Quali peripezie affronteranno i ragazzi e come si concluderà la guerra tra le due piccole bande?

I ragazzi della via Pál Recensione Libro

Perché lo consiglio

Perché mi chiedete? Semplicemente perché è un libro che vi farà tornare bambini e provare le stesse forti emozioni dei piccoli protagonisti di questa storia ungherese. Il finale potrà rendervi un po’ tristi, ma resta comunque un bellissimo romanzo.

Nel 2003 ne è stato tratta anche una bella miniserie televisiva di due puntate, che vi consiglio di guardare!

Ma la bella notizia arriva ora, ed è che la via Pál, o meglio Pál Utca, esiste davvero ed è stata una tappa obbligatoria nel mio itinerario a Budapest.

Più informazioni a riguardo nel post 10 cose da vedere a Budapest

Foto del cartello che indica la Via Pal, a Budapest.

Questa è la viuzza di cui il romanzo porta il nome, ed è qui che si nasconde il monumento dei ragazzi della via Pál. Appena ho saputo che sarei andata a Budapest il mio primo pensiero è stato quello di visitare questo luogo di bei ricordi, ed è quello che ho fatto.

Il monumento è stato creato nel 2007, in occasione del centenario della pubblicazione del romanzo, dall’artista Peter Szanyi. È composto da delle statue di bronzo, 5 ragazzi che giocano con le biglie all’uscita della scuola. I tre bambini che giocano fanno parte della banda della via Pál mentre quelli che li osservano dal muro sono i fratelli Pastor, delle camice rosse, scena che ritroverete nel libro e nel film. Sul muro si trova inoltre un spezzone del libro, in ungherese.

L’opera scultorea non si trova in un’area turistica, quindi non aspettatevi di passarci davanti per puro caso. Se la volete ammirare, andate in Prater Utca 11, vicinissima alla Pál utca. È facile da raggiungere in metropolitana e poi comodamente a piedi. Segnatevi il punto in una mappa della città e cercate di arrivare con il collegamento più comodo in base a dove alloggiate o dove vi trovate nel corso della giornata, non troverete indicazioni per raggiungerlo.

Vedere il monumento è stato per me molto toccante. Se anche voi avete amato questo racconto ungherese questo è assolutamente un must do a Budapest.


📚 Vi piace leggere e siete sempre in cerca di nuove ispirazioni per partire o viaggiare con la mente? Nella categoria Libri di viaggio trovate una raccolta di recensioni.


2 thoughts on “Il monumento ai ragazzi della via Pál (+ breve recensione del libro)”

  • Si, ricordo benissimo questo libro, uno dei primi che ho letto. Gabriella direbbe uno dei pochi.
    E’ un libro bellissimo per un ragazzino di 10 anni. E poi vi sono raccontate delle storie simili a quelle che ho vissuto nella mia giovinezza.
    Anche noi facevamo la “guerra” per bande.
    Io volevo essere Boka.

    Ciao

    • Ahah Loris 🙂
      È vero, è il massimo da leggere quando si è ragazzini. Sono contenta che tu sia d’accordo con me e condivida le mie emozioni.
      Io volevo essere un maschio, nato 50 anni fa…
      Ciao e grazie del commento!

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