Trekking nelle Vette Feltrine al Rifugio Dal Piaz (1.993 m)

Trekking nelle Vette Feltrine al Rifugio Dal Piaz (1.993 m)

In questo articolo vi porto con me in Veneto, in un classico trekking tra le Vette Feltrine per raggiungere il Rifugio Dal Piaz (1.993 m), situato nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

L’escursione non è difficile e presenta un dislivello medio, ed è quindi un’ottima possibilità per una gita in montagna di un mezza giornata.

Il Rifugio Dal Piaz prende il nome dal famoso geologo Giorgio Dal Piaz, nato a Feltre nel 1872 e professore di geologia all’università di Catania. Condusse diversi studi nelle province di Belluno, Verona, Vicenza e Trento e fu anche presidente della Società geologica italiana. Purtroppo viene anche ricordato come uno dei responsabili della terribile tragedia della diga del Vajont, avendo lui stesso firmato una perizia che approvava l’innalzamento dello sbarramento della diga. Anche se il successivo processo lo ha estraniato dal disastro, questa rimane sicuramente una macchia sulla reputazione del geologo.

Distanze, altitudini e dislivelli

  • Distanza totale: 10 km
  • Altitudine partenza: 1.011 m
  • Altitudine massima: 1.993 m
  • Dislivello cumulativo: 982 m

Informazioni sul percorso

La partenza di questo trekking è a Croce d’Aune, un passo a circa 1.000 m che separa Pedavena da Sovramonte, in provincia di Belluno. Questo passo è una delle porte principali di accesso al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che si estende per un’area di circa 30.000 ettari.

Il rifugio può essere raggiunto anche attraverso una strada militare realizzata agli inizi del 1900, ma è percorribile solo da mezzi autorizzati o in bicicletta. La strada fa del rifugio meta ambita anche per gli amanti della mountain bike. La strada è stretta e ricca di tornanti, talvolta molto panoramici. Il nostro trekking ne percorre solo una piccola parte.

Foto della strada militare che porta al Rifugio dal Piaz, nelle Vette Feltrine.
La strada militare che porta al Rifugio dal Piaz

La prima parte del percorso si inerpica sullo scosceso pendio del Col dei Cavai, completamente ricoperto da bosco. Il sentiero è ben segnalato e largo, con il fondo sassoso e a volte scivoloso, frequentato da numerosi escursionisti, soprattutto nei fine settimana.

Lungo la parte iniziale del trekking si individuano facilmente delle bellissime sculture in legno, ricavate in tronchi e radici di alberi sradicati dalla tempesta Vaia, che ha colpito queste zone alla fine del 2018. Vaia ha abbattuto milioni di alberi in tutte le Alpi del nordest italiano con un fortissimo vento che ha raggiunto anche i 200 km/h.

L’iniziativa delle sculture vuole stimolare e accompagnare l’escursionista durante il trekking. A ogni scultura è attaccato un timbro, da usare per completare una tessera. Ritirate la vostra tessera all’Albergo Ristorante Croce d’Aune e partecipate anche voi! Noi questa volta non abbiamo partecipato, ma mi hanno detto che una volta arrivati al rifugio c’è una sorpresa che aspetta tutti quelli che riempiono la tessera… Chissà cos’è!

Giunti a Col dei Cavai, a quota 1.610 m, si esce dal bosco e si percorre per un breve tratto la strada militare sopracitata. Dopo alcune centina di metri dalla strada si dipartono un paio di sentieri scorciatoia che abbreviano il percorso di avvicinamento al rifugio, anche se presentano tratti piuttosto ripidi.

Noi abbiamo scelto di risalire il cosiddetto “Calvario”, tratto molto ripido e su fondo roccioso che taglia diversi tornanti e che raggiunge l’aereo crinale che separa la Valle di Lamen dal Vallon di Aune. Forse non il massimo per chi ha paura del vuoto e le altezze, ma con uno splendido panorama ovunque si guardi.

Dopo aver raggiunto nuovamente la strada militare, la si percorre per l’ultimo tratto, fino a intravedere la sagoma del rifugio. Resta da percorrere un’ultima scorciatoia lungo un prato piuttosto scosceso prima di arrivare alla meta: il Rifugio Dal Piaz.

Il rifugio è ben tenuto e offre sia ristorazione — perché non provate alcune delle sue prelibatezze? — che pernottamento. Sul sito trovate tutte le informazioni di cui avete bisogno: www.rifugiodalpiaz.com

Proseguendo solo qualche minuto dal rifugio si arriva al Passo Vette Grandi. Il piccolo sforzo necessario viene ripagato dallo scenario che si apre davanti agli occhi dell’escursionista: la Busa delle Vette. Questa è una conca prativa pianeggiante nella parte centrale. Vi si trova una malga, che, nel periodo estivo, ospita numerose mucche. La corona di cime che la circonda delinea un paesaggio tipico di questa parte delle Vette Feltrine, formato da cime arrotondate e ripidi ghiaioni.

Foto della Busa delle Vette, nelle Vette Feltrine.
Busa delle Vette

Dal Rifugio partono alcuni sentieri che consentono di prolungare il trekking. Da qui è infatti possibile raggiungere la cima del Monte Pavione (2.334 m). Un’altra possibilità è proseguire attraversando tutte le Vette Feltrine fino al Rifugio Boz (1.718 m), può essere raggiunto in cinque-sei ore di cammino.

Il ritorno è semplicemente a ritroso lungo lo stesso percorso.

Mappa del trekking al Rifugio Dal Piaz

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