Il sari rosso – Javier Moro – Recensione
L’India è un paese che mi affascina particolarmente. Ero quindi molto curiosa di leggere Il sari rosso e dopo qualche pagina sapevo che l’avrei divorato. In questo post trovate la trama e la mia recensione.
Questo libro è affascinante perché racconta dell’India, ma anche un po’ dell’Italia, creando una connessione tra i due stati. La storia che vi si legge è reale e non è una qualsiasi, bensì la biografia di Sonia Gandhi, una grande donna che ha lasciato l’Italia per andare a vivere in India…
Lasciatevi ispirare, buona lettura!
Dettagli
- Titolo: Il sari rosso
- Titolo originale: El sari rojo
- Autore: Javier Moro
- Prima edizione italiana: 2009
- Pagine: 585
La trama di Il sari rosso
Sonia cresce in un piccolo paese del nord Italia. Andare a studiare l’inglese a Cambridge, nel 1965, le sembra già un grande passo e una conquista. Tranquilla, volenterosa e dall’animo buono, quando si innamora di Rajiv, conosce a malapena l’India. Ancora non può immaginare quanto coraggio le costerà la scelta di rimanergli accanto per tutta la vita.
Rajiv non è semplicemente indiano, è figlio d’Indira Gandhi e nipote di Jawaharlal Nehru. Sposarlo le farà automaticamente acquisire un ruolo nella politica indiana, vivendo a stretto contatto e sostenendo prima la suocera Indira, poi il marito Rajiv, nelle loro battaglie politiche. I sacrifici non sono pochi, ma Sonia arriverà ad adeguarsi alle tradizioni indiane, imparerà l’hindi, finirà per sentirsi più indiana che italiana e diventerà una delle donne più potenti al mondo.
Il sari rosso è la storia di come Sonia Maino diventa Sonia Gandhi.
Perché lo consiglio
Attraverso gli occhi di Sonia, l’autore porta il lettore a conoscere l’India sotto determinati aspetti, partendo da zero. Come Sonia, pagina dopo pagina si vengono a scoprire aspetti nuovi e sorprendenti di questo paese. Nonostante il tema principale sia quello politico, si viene a conoscenza di molti aspetti della vita quotidiana, tradizioni, modi di fare e vestire. L’India è paese così grande e pieno di contraddizioni. Una società dove le caste e ciò che è considerato sacro è ancora importantissimo, con una crescita demografica incredibile, che potrebbe portare l’India a diventare il primo paese più popoloso al mondo, dopo la Cina. Un paese dove vengono parlate centinaia di lingue e dialetti diversi, e molte religioni vivono fianco a fianco.
Il sari rosso mi è piaciuto tantissimo. Essendo italiana, sono stata toccata dalla storia che ho letto, che sembra quasi inventata, tanto è incredibile. Viene spontaneo provare a calarsi nei panni di Sonia, di come si sia indianizzata, superando il cambiamento climatico, sostituendo gli attillati vestiti occidentali con il sari indiano, giungendo le mani in segno di saluto, accettando di vivere sotto lo stesso tetto della suocera insieme al marito.
Vi consiglio questo libro se volete imparare, provare a capire un paese che in quanto a diversità culturale e linguistica è secondo solo all’Africa. Il sari rosso è un libro di storia, cultura e politica, una dettagliata biografia ma anche un’incredibile storia di amore.
Ma si può lottare contro il destino? Si sente molto indiana, ha imparato ad amare la gente di questo paese, sa di essere amata. Come spezzare quel legame con la memoria del marito che gli amici, i compagni, l’affetto del popolo indiano rappresentano? Sarebbe un po’ come rinunciare a una parte di sé. E poi il corpo non mente: i suoi gesti, il suo modo di camminare, di muovere la testa da una parte all’altra per dire di sì mentre sembra che dica di no — così tipico degli indiani —, il suo modo di congiungere le mani, di guardare, di ascoltare, il suo accento… Tutto il linguaggio del suo corpo evoca quello di una persona genuinamente indiana.
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Mi hai incuriosita parecchio! Di Sonia Gandhi so che è italiana ma ignoro la sua storia che, da ciò che hai scritto, è veramente eccezionale. D’altronde ritrovarsi da un giorno all’altro imparentata con una famiglia il cui cognome ha fatto storia in tutto il mondo non è certo roba da “pizza e fichi”, come si suol dire.
Grazie del tuo commento Maria! Mi fa piacere di averti incuriosita. Se leggerai il libro, fammi sapere se ti è piaciuto 🙂
Mi ha sempre affascinato la storia di Sonia, che ho visto soprattutto come una immensa dimostrazione d’amore. Grazie del consiglio di lettura che seguirò sicuramente
Assolutamente d’accordo con te. E questo è il bello del libro: Il sari rosso è vario e interessante ma regala anche una storia d’amore… Che non fa mai male.
Ho scoperto l’India proprio grazie a un libro, quando ero adolescente. Mi sono innamorata di quelle terre grazie alle parole, pungenti e a tratti dolorose, di Murari nel suo romanzo “thaj”. È da allora che sogno quei paesi meravigliosi, eleganti e contraddittori. Chissà se un giorno riuscirò ad andare. Intanto leggerò anche questo libro da te consigliato.
Anche io sono molto attratta dall’India e leggere questo libro me lo ha riconfermato. Spero un giorno di poterla scoprire con un viaggio.
Tutto ciò che aiuta a conoscere il Paese sorprendente e affascinante, ma purtroppo ancora appena sfiorato, che è l’India , mi entusiasma. Io ci ho dedicato 50 anni e più di studio e di lavoro. Però a mio modesto parere bisognerebbe cercare di essere corretti, per esempio scrivendo ‘GANDHI’ e non ‘GHANDI’! Perché il buon giorno si deve vedere dal mattino. Le favolose lettere Devanagari che sono trascritte con l’inserimento di’”h” (che non è mai muta), sono diverse da quelle senza “h” e viceversa, per esempio ‘Taj’, non ‘thaj’, ‘buddha’ non ‘budda’ (e derivati).
Grazie per la segnalazione, ho rimediato subito. Probabilmente ho controllato perché in dubbio, e poi lo ho scritto sbagliato comunque, accidenti!