Monte Rotondo – Trekking sulla seconda cima della Corsica
Una delle mete che abbiamo voluto includere nel nostro viaggio in Corsica era una cima nella Corsica centrale. In questa zona sorgono i picchi più alti dell’isola, tra cui il Monte Cinto (2.706 m), il Monte Rotondo (2.622 m), la Paglia Orba (2.525 m), il Monte Renoso (2.352 m) e il Monte Incudine con le cime di Bavella (2.134 m).
Noi abbiamo optato per un trekking sul Monte Rotondo, la seconda cima della Corsica, che è facilmente raggiungibile da Corte.
La camminata che proponiamo è piuttosto dura sia per i dislivelli che per la lunghezza: è necessario essere allenati. Vicino alla cima, inoltre, il sentiero scompare e la cartina diventa poco utile. Ci si ritrova a camminare su grossi massi tra ghiaioni e nevai e la strada non è facile da trovare. Per questo motivo consigliamo la camminata solo a coloro che possiedono una certa familiarità con la montagna e sono a loro agio in queste situazioni.
Questa è stata una delle escursioni più belle che abbiamo fatto in Corsica, perché l’ambiente è molto alpino e assolutamente meraviglioso. Ricco e variegato, si passa dalla pineta a pascoli e zone rocciose di alta montagna, fiancheggiando cascate e un bellissimo lago. Nei giorni belli, dalla cima si gode di un ampio panorama, costellato da molti laghetti alpini. L’altitudine aiuta inoltre a sfuggire alla canicola estiva. Sta di fatto che noi siamo partiti da Corte, dove c’erano 35 gradi, ma sui laghi vicino alla cima galleggiavano grossi pezzi di ghiaccio e il clima era molto fresco e piacevole.
Distanze, altitudini e dislivelli
- Distanza totale: 13 km
- Altitudine partenza: 950 m
- Altitudine massima: 2.622 m
- Dislivello cumulativo: 1.750 m
Informazioni sul trekking sul Monte Rotondo
Il punto di partenza si raggiunge imboccando la meravigliosa Valle de La Restonica direttamente dal centro di Corte. Un possibile parcheggio è al ponte del Tragone, ma con un po’ di fortuna con i parcheggi si può anche partire da una delle piccole piazzole un poco più in alto.
Dal ponte si sale per la strada ancora per circa 500 metri, per poi imboccare la strada forestale sul lato sinistro (salendo) della strada. Il primo tratto si svolge in una rigogliosa pineta e porta ad alzarsi di quota fino a circa 1.400 m di quota. Qui la pineta inizia a lasciare il posto ad arbusti e pascoli. Ai bivi che permettono di scegliere se passare per le Bergerie de Timozzo suggeriamo di salire dritti per risparmiare un minimo di strada, dato che il percorso è già abbastanza lungo.
Si sale quindi lungo un crinale, fitto di arbusti insuperabili, finché non si raggiunge una conca a circa 1.900 m, nella quale un torrente cade formando delle cascate. Nella conca sorgono fitti i pini mughi e si trova a stento un passaggio (noi ci siamo perfino imbattuti in mucche nascoste tra i pini, che ci hanno fatto spaventare non poco). Poi si guada il torrente e si sale dall’altro lato. Qui bisogna iniziare a prestare attenzione a dove si trova il sentiero, perché a tratti molto difficile da vedere, e si rischia di fare errori costosi, come abbiamo fatto noi a più riprese.
Il sentiero continua in un ambiente sempre più di alta montagna fino al Lac de l’Oriente (2.060 m), un magnifico lago alpino situato in un anfiteatro che ha per culmine la cima del Monte Rotondo. Il lago, le cui calme acque riflettono il cielo come uno specchio, è circondato da un lussureggiante prato su cui si può trovare ristoro ed è il punto culminate della variante breve del giro.
Dopo una meritata pausa inizia la parte alta della camminata. Innanzitutto si supera il lago su un acquitrino. È incredibile vedere quanta acqua c’è in questo posto, in grande contrasto con altre parti della Corsica, che sono molto aride. Dopodiché si sale seguendo una traccia abbastanza visibile (nonostante in alcuni punti bisogni prestare attenzione a non perdersi), tra mughi e rocce, evitando con cura un ampio scivolo di roccia non molto invitante.
Si giunge quindi a una conca ancora più piccola, a circa 2.400 metri di quota e ormai priva di vegetazione, completamente ricoperta di detriti, massi e nevai. Qui la traccia si perde e si deve iniziare a seguire i cosiddetti omini, mucchietti di sassi che mostrano la strada. Tuttavia, di questi mucchietti se ne trovano in grande abbondanza in ogni direzione, per cui non c’è bisogno di fidarsi troppo.
L’intuizione aiuta: la cima del monte è circa dritta nel mezzo della conca. Inoltre la salita nella parte a centrosinistra è impedita da una paretina di roccia sotto la quale noi abbiamo trovato un abbondante nevaio. L’unica alternativa rimane quindi salire sul lato centro destro, aggirando la parete rocciosa e tentando di stare fuori dai nevai.
Superata la parete si imbocca un ripido canalone, dove bisogna fare attenzione a non scivolare e cadere (ma nulla di grave). Arrivati alla forcella si è ormai vicini alla cima, che è solo a pochi massi e rocce di distanza. Vicino alla cima sorge anche una baracca/bivacco molto sporco dove è possibile ripararsi in caso di maltempo. Dalla cima si ammira l’intera valle appena percorsa, con il Lac de l’Oriente. Si vedono inoltre il minuto Lac de Galiera (nel nostro caso con blocchi di ghiaccio galleggianti), il Lavu Bellebone e dall’altra parte della cima e si intravede il Lac de Capitello, con l’inconfondibile parete di roccia a strapiombo sul lago. Si scorgono inoltre tutte le maggiori cime della Corsica.
Il ritorno si svolge a ritroso sullo stesso percorso.
Mappa del trekking sul Monte Rotondo
Speriamo che questo articolo vi sia di aiuto se pianificate un’escursione sul Monte Rotondo. Lasciate un commento per farci sapere com’è andata!
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